Il Mondo del Noir e le sue passioni

Il prossimo 14 giugno partono gli incontri d’estate presso la Tenuta Campo Al Signore di Castagneto Carducci (Livorno). 

La serata inserita nel ciclo “A tu per tu” prevede alle 18.30 una performance al violino di Manrico Padovani e Natasha Korsakova che verrà per l’occasione intervistata dello scrittore e critico Luca Crovi.

La Korsakova è una violinista e scrittrice di origine greco- russa. 

Dopo gli studi alla Central Music School del Conservatorio di Mosca, a 19 anni si è trasferita in Germania e ha continuato la sua attività concertistica, esibendosi come solista in tutto il mondo. 

È stata nominata “Artista dell’anno” in Cile e in Italia, e ha suonato per Papa Benedetto XVI in Vaticano. 

Oggi vive nel sud della Svizzera e visita spesso l’Italia, in particolare Roma, che ha scelto come teatro di alcuni dei suoi romanzi gialli che hanno per protagonista il commissario Di Bernardo. Fino ad oggi Piemme ha edito in Italia “L’ultima nota di violino” e “Ultimo concerto romano”.

 

L’evento del 14 giugno sarà un’occasione speciale per visitare la Tenuta Campo al Signore e degustare i vini che qui vengono prodotti. Natasha Korsakova ha dichiarato che suonare per lei è da tempo un punto focale della sua esistenza: “La presenza del violino nella mia vita ha un ruolo importante.

Un grande valore emotivo, visto che sono praticamente cresciuta suonandolo: ho cominciato a 5 anni e da li non ho più smesso. Mio padre Andrei e mio nonno Boris erano entrambi grandi violinisti (ma c’erano violinisti anche nelle generazioni precedenti della nostra famiglia), e sono felice e onorata di poter continuare a fare vivere la loro arte. Non ho avuto una storia magica, però per quanto riguarda i miei primi passi con lo strumento, sono stati i miei genitori ad indirizzarmi sull’uso dello stesso. Comunque sono molto grata per questa scelta: con il violino riesco spesso ad esprimere diversi sentimenti ed emozioni, che con le parole sarebbe molto più difficile, anzi impossibile”.

Il passaggio alla letteratura è stato quindi successivo, ma non meno importante: “Un certo ruolo lo ha avuto la mia passione per la lettura. Ho imparato tedesco soprattutto leggendolo ed oggi è la lingua nella quale scrivo. Essendo violinista, amo il mio lavoro, perchè mi permette di interpretare i brani di grandi compositori. Quella musica è stata creata prima del momento in cui io incomincio a interpretarla. Per un’autrice invece, all’inizio tutto è vuoto – una tabula rasa. La possibilità di poter inventare da zero “le persone e le loro interazioni, la storia, le false tracce, gli indizi contenuti in un giallo mi ha affascinata per anni, finché alla fine ho provato a scrivere la mia prima storia cercando di trovare il suono giusto”.